Il Tribunale di Brescia, con una recente sentenza, ha condannato l’Ospedale che aveva eseguito l’intervento di sterilizzazione, evidentemente non riuscito, poiché dopo due anni la donna era rimasta in cinta del quarto figlio. Il Tribunale ha riconosciuto ai genitori la lesione del diritto di autodeterminazione relativamente alla scelta di non volere più figli. In particolare, il Giudice ha rilevato la violazione degli artt. 2 e 13 della Costituzione che prevedono il diritto alla procreazione consapevole.
È stato dunque condannato l’Ospedale a pagare la somma mensile di € 300, quale contributo al mantenimento della bambina fino al compimento del venticinquesimo anno di età.
La sentenza in questione conferma l’orientamento dei Tribunali di Reggio Emilia e Tolmezzo che negli anni scorsi si erano pronunciati sul punto, ma anche della Corte di Cassazione che con la sentenza n. 4738/2019, ha confermato il risarcimento stabilito in sede di merito e quantificato in 116.237 euro, oltre interessi legali per consentire alla coppia di mantenere il figlio non voluto. A essere condannato, in quel caso, non è stato un Ospedale, ma il medico di base, che aveva prescritto alla donna un farmaco non idoneo alla contraccezione.